Abstract Alessandro Piccolo 27 gennaio 2023
Convivere con l’instabilità ecologica: agricoltura e humus
Alessandro Piccolo Professore Ordinario di Chimica Agraria Università degli Studi di Napoli Federico II, Presidente Società Italiana di Scienze Biodinamiche
La risposta dell’agricoltura biologica alla crisi di sostenibilità dell’agricoltura industriale non va oltre la riscoperta delle rotazioni colturali e l’esclusione dei prodotti agrochimici di sintesi, riducendo di conseguenza le rese colturali. L’agricoltura Biodinamica ha perfezionato l’uso di biotecnologie naturali di conversione della sostanza organica da fresca e labile in umificata e stabile, inserendo nelle pratiche agricole l’applicazione di varie forme di Humus come bioattivatore biotecnologico, biostimolante vegetale, e rigeneratore della fertilità chimica, fisica e biologica del suolo, mantenendo al contempo buone rese colturali ed esaltando la qualità del prodotto primario. L’estrema complessità del sistema humus/suolo/pianta/atmosfera imposta dai limiti chimico-fisici ambientali assegna alle pratiche biodinamiche delle proprietà emergenti non riconducibili ai sistemi cellulari del vivente in cui le biomolecole sono sintetizzate e degradate ciclicamente per assolvere solo e soltanto uno specifico e determinato lavoro biochimico. L’eterogeneità molecolare dell’humus Biodinamico sfugge al riduzionismo conformista dell’immediata relazione causa-effetto, consentendo la molteplicità di azioni che conferisce all’agricoltura biodinamica un superiore ruolo tecnologico rispetto alla semplice agricoltura biologica. La natura dell’humus e le sue capacità di regolare il carbonio organico e la fertilità del suolo e l’apparato fisiologico vegetale saranno illustrate in relazione alle pratiche introdotte dall’agricoltura biodinamica.