di Nadia El-Hage Scialabba, consigliere Associazione per l’Agricoltura Biodinamica, ricercatrice Università Statale dell’Arizona
- Cosa prevede la legge? La Legge 68 del 13 giugno 2023 ‘Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 14 aprile 2023, no. 39, recante disposizioni urgenti per il contrasto della scarsità idrica e per il potenziamento e l’adeguamento delle infrastrutture idriche (23G99979)’, contiene all’Articolo 9-bis disposizioni per la sperimentazione in campo di ‘organismi prodotti con tecniche di editing genomico mediante mutagenesi sito-diretta o di cisgenesi a fini sperimentali e scientifici fino al 31 dicembre 2024’. Questa Legge si riferisce anche al decreto legislativo n. 224 dell’8 luglio 2003 che regola gli OGM ma ne esclude l’articolo 8, commi 2, lettera c) che regolamenta gli obblighi di biosicurezza.
- Qual è il problema? Attraverso, aggiunte, sostituzioni e abrogazioni di leggi antecedenti, e nel contesto di un provvedimento di emergenza come la legge sulla siccità, sono stati sdoganati i nuovi OGM (denominati NGT[1]) che da oltre due decenni non sono accettati dai cittadini e fermati da una rigorosa regolamentazione. L’agroindustria fa pressioni per escludere le NGT della legge che controlla gli OGM, anche se la Corte di Giustizia europea ha chiaramente equiparato le NGT agli OGM nel 2018.[2] Il 5 luglio 2023, la Commissione Europea dovrebbe pronunciarci su come regolamentare le NGT rispetto agli obblighi di valutazione del rischio, la sperimentazione in campo e la tracciabilità e l’etichettatura degli alimenti e mangimi, poiché hanno bisogno di una regolamentazione a parte. I politici e gran parte dei cittadini vengono convinti che queste nuove biotecnologie sono necessarie per il contrasto del cambiamento climatico e la crisi idrica … ma quanto sono veramente informati sulle implicazioni?
- Le NGT sono OGM? Le NGT sono denominate in Italia ‘tecniche di evoluzione assistita’, termine usato per richiamare un processo evolutivo naturale ma assistito dalla scienza. L’agroindustria, infatti, afferma che le NGT sono equiparabili alle selezioni tradizionali fatte dagli agricoltori con gli incroci, e che dunque non serve regolamentarli. Se però da una parte è vero che le NGT sono modificate con geni di organismi affini, va detto che, come sempre, il ‘diavolo sta nel dettaglio’. Per trasferire del DNA di una specie sessualmente compatibile e creare una NGT, le forbici molecolari vengono inserite con il vecchio metodo che usa un agrobatterio come vettore, per poi inserire il gene o fare i cambiamenti (editing) di interesse. Ciò significa che per usare le nuove tecniche, si passa per la transgenesi tipica degli OGM. Solo in alcuni casi si bypassa questo processo ma in quei casi, l’efficienza e la precisione sono ridotti. Per questo motivo, le NGT sono OGM a tutti gli effetti.
- Una tecnologia precisa? Le NGT sono prodotte con metodi tutt’altro che precisi e gli errori di funzionamento sono più la regola che l’eccezione, con conseguenze ignote a lungo termine. Ad esempio, il metodo del CRISPR-CAS9[3] è noto per causare la cromotripsi, cioè la frammentazione di uno o più cromosomi in molti segmenti che vengono poi riuniti in maniera non accurata, addirittura casuale, e non si ha idea delle eventuali conseguenze della cromotripsi. Si va alla cieca, focalizzandosi su un tratto (come la resistenza a una malattia) e scombussolando tutto il pool genetico. Ci si concentra su una piccolissima parte da modificare e ci si assicura che solo quella sia come desiderato, ignorando e non analizzando tutte le altre mutazioni e conseguenze prodotte dall’intervento. Si insiste pericolosamente sulla precisione di una tecnica che di fatto è del tutto fuori controllo.
- Le NGT sono legittime? L’Italia è firmataria del Protocollo di Cartagena per la Biosicurezza; questo accordo internazionale vincolante mira a guarantire la manipolazione, il trasporto e l’uso sicuri degli organismi viventi modificati derivanti dalla biotecnologia moderna, poiché possono avere effetti negativi sulla diversità biologica e la salute umana. La Legge 68 siglata dal governo Italiano libera le NGT in campo senza misure di sicurezza, visto che le misure di sicurezza necessarie per evitare eventuali effetti negativi su ambiente e salute sono stati aboliti con l’emendamento 9 bis del Decreto Legge sulla Siccità no. 39 del 14 aprile 2023. Questa decisione è in contrasto con i trattati internazionali, la Corte di Giustizia UE, e il volere della maggioranza dei cittadini.
- Le NGT sono equiparabili alla selezione naturale? La biotecnologia è necessaria per il progresso dell’agricoltura e da sempre, gli agricoltori hanno incrociato varietà per migliorare il nostro patrimonio agricolo. La cisgenesi delle NGT (che introduce geni dallo stesso pool genico) vanta di velocizzare il processo di ibridazione e di selezione ma è proprio questa velocità che impedisce il naturale adattamento ambientale e l’equilibrio fra gli organismi viventi. Gli OGM e NGT si discostano dell’ibridazione e selezione naturale per un fattore principale: il tempo. Quando si incrociano degli organismi, la natura ha il tempo di adattarsi al cambiamento ma un cambiamento radicale viola le legge naturale e porta, prima o poi, ad effetti indesiderati. L’esperienza ormai decennale degli OGM dimostra come gli organismi patogeni superano le resistenze introdotte, rendendo inutile l’innovazione messa in campo e obbligando ad un uso ancora più massiccio di pesticidi.
- Le NGT diminuiranno l’uso di agrofarmaci? Con l’esperienza degli OGM, sappiamo che patogeni capaci di superare le resistenze introdotte nelle piante si sviluppano molto rapidamente, con necessità di aumentare l’uso di pesticidi o di erbicidi. Negli Stati Uniti, l’uso massiccio di OGM ha aumentato l’impiego di pesticidi del 7% nei primi 16 anni della loro introduzione e l’uso predominante dell’erbicida glifosato ha dato origine a più di 22 piante infestanti[4]. Si stima che in 26 anni, il paesaggio agricolo americano sia 48 volte più tossico per le api e altri impollinatori per colpa dei pesticidi neonicotinoidi utilizzati per il rivestimento delle sementi di mais e soia, senza portare benefici economici agli agricoltori[5]. In Italia, il riso crodo Clearfield (dichiarato come non-OGM) introdotto nel 2006 per combattere l’insorgenza di erbe infestanti con l’erbicida Beyond a base di imazamox ha dimostrato la sua pericolosità portando alla selezione di popolazioni di infestanti resistenti e facendo aumentare l’uso di erbicidi inquinanti[6], senza peraltro, aumentare la sicurezza alimentare in termini di quantità, ma abbassandone sicuramente la sicurezza in termini di qualità.
- Le NGT contrasteranno il cambiamento climatico? Il cambiamento climatico non si traduce in siccità ma in una distribuzione variabile ed estrema delle precipitazioni. Le NGT anti-siccità non possono essere resilienti ad un improvviso eccesso di acqua, tipico della variabilità climatica. Lo sviluppo di organismi ‘migliorati’ con l’ingegneria genetica è lungo (pluri-decennale) e di solito si focalizza su un tratto unico che pero diventerà rapidamente obsoleto con l’insorgenza di nuove condizioni ambientali. Il tempo di sviluppo di NGT per contrastare fenomeni climatici non potrà mai rincorrere i cambiamenti climatici: appena si svilupperà una varietà per un problema, ne sorgerà un altro, e un altro ancora. Un eventuale inversione climatica anche momentanea si tradurrebbe in fallimento totale per presenza di varietà inadatte a reagire veramente al cambiamento climatico. Infine, i cereali OGM resistenti alla siccità hanno avuto scarsi risultati fra gli agricoltori perché richiedono fertilizzanti costosi; per questo motivo il Gruppo consultativo per la ricerca agricola internazionale (CGIAR) sta cercando di coinvolgere gli agricoltori nel processo di ricerca per le innovazioni[7].
- Le NGT sono innocue per l’ambiente? Come tutte le piante e gli OGM, le piante NGT possono impollinare altre piante, contaminando le superfici (2,2 milioni ha) a gestione biologica e biodinamica, le coltivazioni a denominazione protetta e tutte le filiere agroalimentari italiane, nonché la biodiversità stessa. Una volta in campo, la contaminazione biologica è irreversibile. Inoltre, il DNA rilasciato dell’apparato radicale delle piante geneticamente modificate può essere assorbito dalle argille (40% dei terreni Mediterranei sono argillosi), impattando sugli enzimi del suolo per periodi indefiniti e quindi trasmettere i caratteri modificati ad altre piante.
- Le NGT faranno progredire l’agricoltura? L’agricoltura italiana vanta produzioni biologiche di un valore di quasi 5 miliardi di euro (2022)[8] e in costante crescita e di prodotti con indicazione geografica DOP/IGP/IGT di un valore di 19,1 miliardi e SGT di 2.3 miliardi di euro (2021). Il settore semenziero italiano ha fatturato 1 miliardo di euro (2020) per sementi convenzionali dove la purezza varietale è uno dei cardini fondanti del mercato[9]. La contaminazione NGT di queste filiere farebbe crollare questo mercato, visto che i disciplinari vietano gli OGM e NGT, senza possibilità di ritorno quando l’errore sarà riconosciuto. La coltivazione in pieno campo, oltretutto senza nessun obbligo di analisi di rischi degli NGT, minaccia tutta l’agricoltura ‘Made in Italy’ e anche la fattibilità della Farm2Fork dell’UE che ha come obiettivo di convertire 25% dell’agricoltura europea al biologico entro il 2030, visto che la coesistenza tra superfici bio e NGT è impossibile. Oltre agli enormi danni economici e occupazionali per l’agricoltura contadina, le NGT colpiranno il tessuto sociale rurale e, in assenza di etichettatura, il diritto di scelta dei consumatori.
- I brevetti sono compatibili con la sovranità alimentare? Le NGT sono prodotte da privati e brevettati, per il solo beneficio delle corporazioni agroalimentari. Oggi, solo 2 multinazionali semenziere (Bayer e Corteva) controllano il 40% del mercato e l’oligopolio si sta rinforzando con le corporazioni dell’agrochimica[10]. I brevetti agli NGT estenderanno i brevetti ai geni nativi dei contadini tradizionali che possiedono naturalmente il carattere genetico descritto nei brevetti NGT, violando il diritto degli agricoltori a conservare e scambiare i semi, nonché la sovranità alimentare stessa. Perché spingere un’ innovazione privata a beneficio di pochi invece di investire e proteggere il bene comune?
- Come rilevare le NGT? Le NGT non sono distinguibili dagli organismi naturali con le attuali analisi di laboratorio. La tracciabilità della sequenza di DNA modificata è resa impossibile dalla riservatezza che le ditte costruttrici stendono su modalità e metodi di produzione delle NGT. La ditta costitutrice dovrebbe essere obbligata a dichiarare la sequenza modificata nel momento della registrazione del NGT, così da permettere la tracciabilità e anche a una presa di responsabilità su eventuali danni ambientali. La differenza si evidenzierebbe perché le NGT non sono equiparabili alle varietà naturali.
- Principio di precauzione? Le NGT hanno un prezzo per gli agricoltori e mancano di prove di sostenibilità ambientale. La coltivazione di colture geneticamente modificate all’estero ha portato a una riduzione della scelta dei semi per gli agricoltori, allo sviluppo di super-infestanti e l’aumento dell’uso di erbicidi. Ciò mostra chiari rischi che minacciano il principio di precauzione, globalmente accettato come principio chiave nello sviluppo della politica ambientale e nel processo legislativo. Considerando i rischi ambientali irreversibili, il rischio non valutato per la salute umana, l’ingente perdita economica della filiera agroalimentare italiana, nonché la dipendenza da un modello di produzione schiavo delle miltinazionali, è saggio invocare il principio di precauzione per tecnologie altamente compromettenti come gli NGT. Chi pagherà i danni di un’ innovazione di cui beneficia solo l’agroindustria?
- Quale alternative? Mentre lo sviluppo biotecnologico moderno è molto dispendioso e lento (gli anni necessari allo sviluppo di una sola caratteristica implica gli stessi anni per l’insorgenza di resistenza al tratto ingegnerizzato!), esistono biotecnologie d’avanguardia a firma italiana, a basso costo ed efficaci. Ad esempio, Salvatore Ceccarelli, genetista delle Nazioni Unite, ha sviluppato un metodo di miglioramento genetico evolutivo e partecipativo, resiliente al cambiamento climatico, che sfrutta il potere dell’evoluzione in campo di miscugli di tante varietà di sementi[11]. Le popolazioni evolutive portano con sé la capacità di adattamento a inaspettati cambiamenti climatici, come la scarsità idrica e improvvisa inversione di tendenza con carattere di alta piovosità.
- Opportunità biodinamica? È innegabile che il miglioramento genetico delle varietà alimentari è necessario per migliorare la qualità e fare fronte ai cambiamenti climatici. Il progetto dell’UE Horizon DYNAVERSITY lavora con una rete di aziende biodinamiche semenziere in Germania, Olanda, Italia, Francia, Austria e Svizzera per conservare e migliorare, per il mercato europeo, le varietà vegetali che si impollinano all’esterno. Ad oggi, 110 varietà di 37 ortaggi e altri vegetali sono stati registrati nel Catalogo Comune dell’UE per le varietà vegetali. La selezione vegetale in campo offre grandi benefici in caso di epidemie e stress estremi, più che per qualsiasi ibrido o NGT. Per finire è bene ricordare che la gestione agricola sostenibile e resiliente comporta una serie di pratiche virtuose per le risorse naturali, al di là del solo miglioramento genetico. In breve, ci si dovrebbe chiedere perché promuovere – senza alcuna misura di precauzione e persino con ingenti investimenti di risorse pubbliche – biotecnologie unilaterali che accelerano il crollo delle filiere italiane di qualità e compromettono la sostenibilità stessa dell’agricoltura Italiana ed Europea in maniera irreversibile? Le NGT devono non solo essere regolamentare con lo stesso rigore degli OGM classici, ma molto di più.
25 giugno 2023
[1] New Genomic Techniques (NGT) chiamate impropriamente in Italia Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA).
[2] vedi la vigente Direttiva 2001/18/CE.
[3] CRISPR-CAS9 è l’acronimo per Brevi ripetizioni palindrome raggruppate e regolarmente interspaziate.
[4] Benbrook CM, 2012. Impacts of genetically engineered crops on pesticide use in US – the first sixteen years. Environmental Sciences Europe, 24: 1.
[5] DiBartolomeis M, S. Kegley, P. Mineau, R. Radford, K. Klien, 2019. An assessment of acute insecticide toxicity loading of chemical pesticides used in agricultural land in the United States. Plos One, 6 august 2019.
[6] GIRE, 2013. Attenzione a giavoni e riso crodo resistenti agli erbicidi inibitori dell’ALS. Il Risicoltore, Tecnica, maggio 2013.
[7] Miolene Elissa, 2023. Can elevating farmers’ voices revoluzionize crop design? Devex News, 16 June 2023.
[8] Nomisma, 2022. Rivoluzione BIO 2022, SANA 14 settembre 2022.
[9] Onorati Antonio, 2023. Impatto economico degli NGT. I rischi per l’agricoltura italiana. Associazione Rurale Italiana. 10 giugno 2023.
[10] ETC, 2022. Food Barons 2022. Crisis profiteering, digitalization and shifting power. ETC Group. Mapping corporate power in big food.
[11] Tarozzi Daniel 2018. Salvatore Ceccarelli: dai miscugli di semi al miglioramento genetico evolutivo. Meme n. 12. Italia che Cambia. 11 ottobre 2018.