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Cos’è e perché è importante l’Iter di ingresso al marchio Demeter.
In questo articolo vogliamo spiegare l’importanza e come funziona L’ITER per l’accesso delle aziende agricole al sistema biodinamico di certificazione: un processo innovativo, parte integrale del sistema di controllo per ottenere la concessione della sub licenza di uso del marchio Demeter che certifica la qualità biodinamica. L’Iter è un sistema oggettivo e imparziale di grande efficacia che ha protetto il movimento biodinamico dalle aziende poco adeguate e ha favorito e accelerato l’ingresso delle aziende seriamente impegnate sulla biodinamica. Viene applicato dal 2018, ma da alcuni non è stato compreso per la propria importanza e natura. Forniamo qui un’informazione specifica, che sarà sicuramente utile alle tante aziende che si accostano alla certificazione biodinamica.
L’Iter è sorto dall’operare fraterno di Demeter Italia (DAI) e Associazione per l’Agricoltura Biodinamica, sulla base dell’articolo 1 dello Statuto DAI, che affida all’Associazione Biodinamica l’accertamento della conoscenza del metodo per le aziende che ambiscono al marchio.
Già nel processo di certificazione del biologico è previsto che, prima di accertare il fedele rispetto alle restrittive regole del biologico, le aziende debbano essere esaminate per i requisiti di competenza, disponibilità di personale e di mezzi tecnici adeguati. Questo accertamento è affidato a una relazione tecnica che gli organismi di controllo gestiscono con modalità molto diverse tra loro e non sempre con sistematicità e peso omogenei. In biodinamica l’iter soddisfa con grande rigore gli obbiettivi di accertamento preliminare previsti anche nel biologico, ma lo fa sulle conoscenze, competenze e mezzi biodinamici È il primo stadio dell’azione di controllo e verifica dei requisiti per la certificazione della qualità biodinamica, che avrà come secondo passo la verifica dell’applicazione del metodo in campo. Controlla quindi, con un grande rigore, che l’azienda abbia le condizioni per operare bene in biodinamica. Solo dopo questo passo iniziale del processo di controllo e accertato il verificarsi delle condizioni minime, l’azienda viene promossa per l’avvio di un controllo sui requisiti tecnici, che sarà costane negli anni.
Dal 2018 sono entrate nell’Iter 325 aziende e solo una parte di queste era adeguata. Per queste ultime il percorso di accesso all’uso marchio si è molto velocizzato, mentre sono state trattenute le aziende che dovevano crescere e sono state fermate quelle che non davano la garanzia di un’applicazione reale dell’agricoltura biodinamica. L’iter è per questo un sistema di difesa molto efficace. Si tratta inoltre di un filtro molto potente per attrarre le aziende di qualità e lasciare fuori le aziende bio che operano ai margini del rispetto delle regole. Per la maggior parte è stata l’occasione perché l’azienda si impegni e si adegui per gli alti standard biodinamici. L’ITER si presenta così come un sistema trasparente di procedure codificate e concordate tra Demeter e Associazione per l’Agricoltura biodinamica. L’Associazione Biodinamica, che ha siglato un apposito contratto con Demeter Italia, individua i tecnici per il controllo aziendale, attraverso un elenco di esperti dell’Associazione Biodinamica, concordato con DAI. Successivamente alla visita, una commissione esamina la relazione del tecnico incaricato e quindi la invia a DAI, cui spetta la valutazione, la decisione finale e l’assegnazione delle prescrizioni. In questo si muovo come gli organismi di controllo che hanno un contratto di collaborazione con DAI. Il tecnico dell’Associazione Biodinamica verifica e segnala gli elementi che eventualmente l’azienda ha carenti come emersi dalla visita rispetto a:
– conoscenze in ambito di agricoltura biodinamica;
– esperienze in ambito biodinamico;
– attuazione concreta e regolare del metodo biodinamico;
– condizioni operative agricole che debbano essere modificate e/o regolate per poter accedere ai successivi controlli.
Con l’Iter si accerta molto presto la presenza di non conformità e l’azienda ha modo di conoscere da subito le carenze che la porterebbero anni dopo a vedersi negato il marchio nel controllo annuale dell’ispettore assegnato direttamente da DAI. In questo modo velocizza molto i tempi di adeguamento e di conversione. Emergono e sono oggetto di riflessione per l’azienda tutti i requisiti base: le modalità di fertilizzazione, i livelli di rame metallo per ettaro, la presenza di almeno 0,2 UBA/ha, i mezzi tecnici conformi allo standard Demeter, la gestione adeguata dei preparati biodinamici o del compostaggio. È pertanto valorizzato il ruolo statutario dell’Associazione Biodinamica che esplica le proprie attività sui requisiti conoscitivi. Una attività che le viene riconosciuta proprio perché rende ragione con quell’area informazione, formazione e sostegno alle aziende sul metodo biodinamico, che è cura dell’Associazione Biodinamica. Come indica il termine stesso, l’ITER è un processo di controllo che accompagna l’azienda durante la conversione, favorendo la domanda reale delle stesse aziende di adeguamento agli standard Demeter. Come è evidente, non è certo un’attività di consulenza. Crea una sorta di “area di rispetto” prima che il marchio sia concesso.
L’ITER ha prodotto risultati eccellenti dalla fine 2018 ad oggi. Le buone aziende con l’ITER hanno accelerato l’ingresso al marchio, saltando inutili attese. Il passaggio attraverso l’ITER ha invece dato tempo alle aziende che non hanno ben compreso la natura dell’approccio alla biodinamica. Ha fermato le aziende che vorrebbero ottenere l’uso del marchio, ma hanno un approccio non consono, o poco serio. I tempi non vengono allungati per le aziende che invece di passare anni in conversione dentro il sistema di controllo, se è necessario, ricavano importanti elementi di evoluzione dall’ITER. Quindi, l’ITER aiuta le aziende serie e dissuade coloro che vorrebbero accedere al marchio con strategie scorrette. I risultati sono stati apprezzati non solo dalle aziende stesse ma dal Consiglio DAI e dalla segreteria tecnica DAI. Marco Serventi è il referente che in Associazione per l’Agricoltura biodinamica segue l’Iter e ha progettato la struttura. Il suo è un impegno a tempo pieno. Appartenendo al movimento biodinamico da 35 anni, a vario titolo, è oggi un caposaldo di questo lavoro. Insieme a Enrico Zagnoli, storico esperto biodinamico, compone la Commissione ITER dell’Associazione Biodinamica, a costi bassissimi, garantendo un sistema efficiente, trasparente e condiviso, in cui anche le aziende hanno voce in capitolo, potendo avanzare obiezioni, proposte e anche contestare e puntualizzare i report della stessa Commissione. Ci sembra importante puntualizzare che è garantito che non sussista alcun conflitto d’interessi: Marco Serventi non valuta le aziende che egli stesso ha visitato e si distingue, in Demeter e in Associazione, per terzietà, professionalità e indipendenza. Dobbiamo proprio al suo grande impegno nel lavoro di coordinamento e alla sua esperienza, il successo dell’ITER che attraverso le visite e l’esame di relazioni aziendali difende l’integrità del metodo biodinamico.
Nel 2018 temevamo per una forte richiesta da parte dell’ortofrutta interessata all’export di accedere al marchio. Si presentavano aziende che non erano nemmeno lontanamente edotte del fatto che il marchio Demeter non fosse un’ennesima formalità pubblicitario-commerciale. Abbiamo ricevuto richieste da parte di aziende interessate solo a conquistare nuovi mercati grazie all’accesso al marchio Demeter ma senza alcuna consapevolezza del metodo biodinamico. Le pressioni del mercato tenderebbero a far entrare questo tipo di aziende e l’iter difende la biodinamica anche da questo. Negli anni, abbiamo accertato che molti si sono convinti del metodo biodinamico non per il rispetto artificiale degli standard, ma perché effettivamente cambia l’assetto sostanziale del lavoro agricolo. Questa consapevolezza sostiene il marchio Demeter.
I costi dell’Iter sono bassi. Il beneficio di tutto questo lavoro svolto dall’Associazione per l’Agricoltura biodinamica, che coinvolge tante persone per bene, non è certo nei finanziamenti DAI. Basti pensare che su 500 ore di visita all’Associazione vanno 5.000 euro, oltre alle quote previste in ingresso con cui nonsi arriverebbe nemmeno a coprire uno stipendio. Cifre che non sarebbero sufficienti se non fosse intervenuta una integrazione di sostegno voluta da parte di DAI, in modo tale da pareggiare i costi.
L’imparzialità è garantita. Il tutor viene scelto dalla Commissione ITER sulla base di vicinanza all’azienda (per la riduzione dei costi), ed eventuale competenza su determinati settori, in funzione del caso specifico. I criteri seguiti sono trasparenti e hanno finora garantito costi bassi e rapidità di azione con una relazione sul territorio più efficace. Se l’azienda visitata si scegliesse lei stessa chi compie la verifica dell’ITER, questo sarebbe un grave inquinamento della procedura. Abbiamo avuto la richiesta di qualche azienda di scegliersi da sola chi la visiterà, ma questa richiesta è stata sempre rigettata, visto che occorre operare con rigore e terzietà. Diverso sarebbe per la consulenza, che naturalmente l’azienda deve scegliere se e come ritiene più opportuno. L’Associazione Biodinamica non svolge consulenza. L’azienda sceglie in piena autonomia il proprio consulente. Annualmente vengono riuniti tutti gli addetti all’ITER e svolti numerosi webinars (per ora anche online causa le regole pandemiche) a cui tutor e agricoltori hanno potuto partecipare. Il progetto ITER ha sempre avuto al centro la formazione continua degli addetti. Abbiamo in programma ancora una serie di webinar per quest’anno in cui proporre momenti formativi comuni di approfondimento. La collaborazione tra Associazione e Demeter è un valore. Lavoriamo insieme nel bene, per rispettare gli agricoltori che hanno coltivato onestamente la biodinamica dal 1924. Grazie al lavoro di volontari, collaboratori e consiglieri e per quanto riguarda l’ITER in particolare grazie al dedicato lavoro di Marco Serventi, l’Associazione vigila perché la biodinamica non venga sottratta agli agricoltori e non cada mai negli interessi di pochi.